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Termine del Glossario Ariete

Descrizione L'Ariete è la costellazione più piccola dello Zodiaco. Le stelle che compongono questa costellazione si trovano nella parte di cielo che si interseca con l'eclittica (il piano definito dall'orbita della Terra intorno al Sole). Quindi, dalla Terra, possiamo trovare regolarmente i pianeti, e anche il Sole, nella costellazione dell'Ariete. Nel caso del Sole, ciò si verifica da metà aprile a metà maggio (in quel periodo, ovviamente, non possiamo vedere le stelle della costellazione). L'Ariete è una delle 88 costellazioni moderne definite dall'Unione Astronomica Internazionale, ma risale a molto prima: era già una delle 48 costellazioni alle quali era stato assegnato un nome dall'astronomo Claudio Tolomeo nel II secolo.

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Il Glossario Multilingue OAE é un progetto dell'Ufficio IAU per la didatticadell'astronomia (OAE) in collaborazione con l'ufficio IAU OAO per la DivulgazioneAstronomica (OAO). I termini e le definizioni sono stater scelte, scritte eriviste da un impegno collettivo da parte di OAE, i Centri e i Nodi OAE e iCoordinatori Nazionali per la Didattica dell'Astronomia e da altri volontari.Potete trovare una lista completa dei crediti, Tutti i termini del glossarioE le definizioni sono pubblicate su Creative Commons CC BY-4.0 licenza e dovrebbero essere accreditate ad IAU OAE.

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Un gruppo di osservatori di fronte a un cielo buio. Un arco di luce curva dal basso a sinistra. Sono visibili diverse stelle.

Osservatori cileni in sede, di Robert Barsa,

Didascalia: Terzo posto al concorso di astrofotografia IAU OAE 2021, categoria Campi stellari ampi. Questa ricca immagine panoramica mostra una serie di costellazioni, oggetti del cielo profondo e pianeti. Il punto di luce più luminoso con una pallida tonalità rossastra (a sinistra del centro) è il pianeta Marte. In basso all'estrema sinistra dell'immagine, appena sopra il tetto spiovente dell'edificio, si trovano due punti luminosi molto vicini tra loro: si tratta dei pianeti Giove (più luminoso) e Saturno. All'estrema destra dell'immagine, i due oggetti sfocati simili a nuvole sono la Grande e la Piccola Nube di Magellano. Si tratta di galassie nane satelliti della Via Lattea situate rispettivamente a una distanza di circa 160.000 e 200.000 anni luce. La Galassia di Andromeda, che si trova a una distanza approssimativa di 2,5 milioni di anni luce, appare in questa immagine come una piccola macchia inclinata tra Marte e il bagliore più luminoso all'orizzonte (più vicino all'orizzonte). Il bagliore luminoso non proviene dal Sole o dalla Luna, ma dalle luci della città di San Pedro de Atacama. Le costellazioni più importanti sono: Orione - identificata dalle tre stelle che formano la Cintura di Orione; Toro - un piccolo insieme di stelle a forma di triangolo a sinistra di Orione e identificata dalla stella arancione pallido (Aldebaran) al vertice del triangolo; Cane Maggiore - in basso a destra di Orione, identificata dalla stella luminosa Sirio (la stella più brillante del cielo notturno) e da tre stelle a forma di triangolo appena sopra la cupola dell'osservatorio in primo piano; Pegaso - identificata dalla forma di trapezio in diagonale sotto Marte. Altre costellazioni sono Andromeda, Perseo e Ariete. Diverse culture in tutto il mondo hanno nomi propri e storie ricche associate a queste costellazioni e a molte altre. In alto a destra della Cintura di Orione si trova una linea angolata di stelle (la Spada di Orione) all'interno della quale si trova una macchia rosata (che sembra una stella sfocata se osservata a occhio nudo) che è la Nebulosa di Orione, una nursery stellare situata a 1500 anni luce dalla Terra, dove si formano le stelle. A sinistra del Toro si trova una macchia compatta e sfocata: è l'ammasso stellare delle Pleiadi. La variazione di colore delle stelle è il risultato della loro temperatura; ad esempio, la stella rosso-arancio in basso a sinistra della Cintura di Orione è la stella gigante rossa Betelgeuse. Le stelle più fredde appaiono più rosse, rispetto a quelle bianche e bluastre a temperatura più elevata. I colori dell'immagine sono esaltati dalla maggiore sensibilità della fotocamera digitale rispetto all'occhio umano.
Crediti: Robert Barsa/IAU OAE

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