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Glossary term: Mercurio

Description: Mercurio è il pianeta più vicino al Sole e il più piccolo degli otto pianeti principali del Sistema Solare. È un pianeta roccioso e terrestre, con un raggio di circa 2500 chilometri (km), leggermente più grande della Luna. Ha una massa pari a 0,055 volte quella della Terra. A causa della sua distanza ravvicinata, il Sole è sette volte più luminoso visto da Mercurio e la superficie di Mercurio è molto influenzata dal vento solare. La sua sottilissima esosfera è costituita dal materiale prodotto da questa interazione, più la materia espulsa dalla superficie a causa della frequente caduta di oggetti. La sottile atmosfera non riesce a mantenere la temperatura del pianeta, per cui la superficie è estremamente fredda (-180 gradi Celsius) di notte, ed estremamente calda (400 gradi Celsius) di giorno, e quindi molto secca.

La sua distanza tipica dal Sole è di circa 58 milioni di km, circa 0,39 Unità Astronomiche (distanze Terra-Sole), e impiega poco meno di 88 giorni per completare un'orbita. Mercurio non ha lune conosciute che gli orbitano intorno.

Poiché Mercurio orbita intorno al Sole più vicino alla Terra, appare sempre vicino al Sole nel cielo. Mercurio prende il nome dal veloce dio messaggero romano, in virtù del suo veloce movimento nel cielo. Due sonde spaziali (Mariner 10 e MESSENGER) hanno visitato Mercurio, mentre la missione BepiColombo arriverà prima del 2030.

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The OAE Multilingual Glossary is a project of the IAU Office of Astronomy for Education (OAE) in collaboration with the IAU Office of Astronomy Outreach (OAO). The terms and definitions were chosen, written and reviewed by a collective effort from the OAE, the OAE Centers and Nodes, the OAE National Astronomy Education Coordinators (NAECs) and other volunteers. You can find a full list of credits here. All glossary terms and their definitions are released under a Creative Commons CC BY-4.0 license and should be credited to "IAU OAE".

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Il pianeta Mercurio coperto da svariati crateri

Mercurio

Caption: Questa immagine è un composito di un mosaico di immagini della superficie del pianeta Mercurio, ottenuto dalla sonda spaziale MESSENGER (Mercury Surface, Space Environment, Geochemistry and Ranging). MESSENGER è stata lanciata dalla NASA nel 2004, ed ha esplorato Mercurio dal 2011 al 2015.
Credit: NASA/Laboratorio di fisica applicata dell'Università Johns Hopkins/Istituto Carnegie di Washington credit link

License: PD Public Domain icons


La Luna crescente si trova a sinistra di due pianeti luminosi. Sulla destra è visibile l'ammasso stellare delle Pleiadi.

Congiunzione Luna-Mercurio-Pleiadi

Caption: Menzione d'onore al concorso di astrofotografia IAU OAE 2022, categoria Immagini fisse di modelli celesti. Questa fotografia mostra la giovane falce lunare, alcune delle nove stelle più luminose delle Pleiadi (una é dietro ad una nuvola sulla destra), e il pianeta Mercurio, leggermente rosso, al centro dell'immagine. Questa immagine è piuttosto suggestiva per l'idea che le Pleiadi possano essere composte da sette stelle. Tuttavia, l'osservatore è tratto in inganno dalle nuvole; cinque delle stelle formano un piccolo carro, una è accanto al manico e tre sono all'altra estremità del quadrilatero. Se non ci fossero le nuvole, sarebbero chiaramente visibili otto stelle. Questa configurazione della Luna giovane accanto alle Pleiadi è visibile solo nella primavera dell'emisfero settentrionale. Per questo motivo veniva utilizzata dagli antichi Babilonesi per determinare il secondo mese del loro anno e per giudicare se fosse necessario o meno un mese intercalare. Almeno a partire dal secondo millennio prima dell'era comune, i Babilonesi utilizzavano diversi asterismi per ogni mese, con un altro di essi che ricompariva ogni cinque giorni dopo l'invisibilità durante il giorno. Per determinare la necessità di intercalare per sincronizzare l'anno solare e quello lunare, i Babilonesi utilizzavano diversi asterismi, non solo le Pleiadi. Ad esempio, utilizzavano anche le stelle luminose Arturo e Sirio, e osservavano una configurazione con la Luna e i fenomeni eliaci. Le moderne tradizioni ebraiche ed islamiche fanno ancora uso di alcune regole astronomiche babilonesi. Tuttavia, dato che le costellazioni si sono spostate a causa della precessione e che oggi disponiamo anche di mezzi informatici per calcolare i nostri calendari, questa configurazione della piccola Luna crescente e delle Pleiadi è meno utile, anche se rimane eccezionalmente bella. Così la tradizione antico-babilonese e medio-babilonese sopravvive solo in modo rudimentale. Inoltre, è improbabile che sia raffigurata nel disco di Nebra dell'Europa dell'Età del Bronzo, come si è sostenuto a lungo. Questa immagine è stata scattata all'Isola d'Elba, in Italia, nel maggio 2022.
Credit: Giulio Colombo/ IAU OAE

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Mercurio appare più piccolo e più debole di Venere. In basso a destra Venere è una mezzaluna illuminata.

Tracce di Venere e Mercurio

Caption: Menzione d'onore al concorso di astrofotografia IAU OAE 2023, categoria Immagini fisse di fasi di Venere: Tracce di Venere e Mercurio, di Marcella Giulia Pace. In questa immagine composita, che riceve una menzione d'onore nella categoria Immagini fisse di fasi di Venere, si vedono sia Mercurio (a sinistra) che Venere (a destra) dirigersi verso il tramonto. Le fasi di ciascuno sono splendidamente catturate mentre scendono. Non tutti i pianeti o le lune del sistema solare mostrano le fasi viste dalla Terra. Questo fenomeno si verifica perché le orbite di Venere e Mercurio sono posizionate tra l'orbita della Terra e quella del Sole, consentendoci talvolta di vedere solo una parte della porzione illuminata di ciascun pianeta. Queste fasi sono simili a quelle che vediamo sulla nostra Luna.
Credit: Marcella Giulia Pace (CC BY 4.0)

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