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Glossary term: Costellazione

Description: Una costellazione, in termini tecnici moderni, è un segmento poligonale della sfera celeste. L'Unione Astronomica Internazionale ha suddiviso l'intera sfera celeste in 88 regioni - costellazioni. Questa suddivisione si basa su quelle utilizzate nell'Antica Grecia e su aggiunte più recenti, soprattutto nell'emisfero meridionale. Ognuna delle 88 costellazioni occupa una certa parte del cielo e quindi ogni corpo celeste, dalle stelle alle galassie alle nebulose, ecc. può essere associato ad una costellazione. Lo Zodiaco è costituito da 13 costellazioni che si sovrappongono all'eclittica (il percorso annuale tracciato dal Sole attraverso la sfera celeste). Le 13 costellazioni sono: Ofiuco, Sagittario, Capricorno, Acquario, Pesci, Ariete, Toro, Gemelli, Cancro, Leone, Vergine, Bilancia e Scorpione.

Le costellazioni contengono raggruppamenti di stelle (asterismi) che visti dalla Terra suggeriscono degli schemi. Questi schemi rappresentano in maniera fantasiosa esseri umani, animali, o altri oggetti riconoscibili.

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The translation of this term and its definition have been approved by a research astronomer and a teacher

The OAE Multilingual Glossary is a project of the IAU Office of Astronomy for Education (OAE) in collaboration with the IAU Office of Astronomy Outreach (OAO). The terms and definitions were chosen, written and reviewed by a collective effort from the OAE, the OAE Centers and Nodes, the OAE National Astronomy Education Coordinators (NAECs) and other volunteers. You can find a full list of credits here. All glossary terms and their definitions are released under a Creative Commons CC BY-4.0 license and should be credited to "IAU OAE".

Related Media


La scia luminosa di una meteora si riflette in uno specchio d'acqua. La Grande Nube Magellenica è in alto a sinistra.

Tra due cieli

Caption: Menzione d'onore al concorso di astrofotografia IAU OAE 2022, categoria Immagini fisse di modelli celesti. Scattata da Narrabri, in Australia, nell'aprile 2014, questa fotografia mostra una meteora accanto alla Grande Nube di Magellano e il loro riflesso sull'acqua. Le Nubi di Magellano prendono il nome dall'esploratore portoghese Ferdinando Magellano, che all'inizio del XVI secolo realizzò le prime mappe della parte meridionale del Sud America, ma non sopravvisse al viaggio. I suoi compagni chiamarono le due nebulose con il suo nome e solo nel XX secolo la ricerca astronomica ha scoperto che si tratta in realtà di galassie nane che accompagnano la nostra. Nel XVIII secolo, il matematico francese J-N. Lacaille, che visse per alcuni anni in Sudafrica per disegnare mappe del cielo e del territorio, inventò alcune nuove costellazioni. Misurò la posizione di alcune stelle deboli e le elencò nel suo catalogo stellare, ma non cercò di sovrapporre ai modelli stellari dei bei disegni di oggetti reali, per cui poté chiamarle come voleva. La sua base era la stazione commerciale che oggi è Città del Capo e, da questa baia, è visibile la Table Mountain. Lacaille apprese dai navigatori che usavano le nuvole intorno a questa montagna per prevedere se il vento avrebbe soffiato nella direzione giusta e permesso di veleggiare. Normalmente, in cima alla Table Mountain c'è un'enorme nuvola bianca, quindi Lacaille considerò la più grande delle due galassie nane non una "Nube di Magellano", ma la nube della Table Mountain. Di conseguenza, inventò la costellazione "Mensa", Table Mountain, nella piccola area di stelle deboli direttamente collegata a questa galassia nana.
Credit: Fabrizio Melandri/IAU OAE

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Innumerevoli stelle riflesse sell'acqua, e qualche nuvola: le tre stelle della cintura di Orione spuntano sopra l'orizzonte.

Costellazioni dal mondo

Caption: Terzo posto al concorso di astrofotografia IAU OAE 2022, categoria Time lapses of celestial patterns. Questo video copre un'enorme varietà di fenomeni del cielo notturno da diverse località - Islanda e Cina - ed è concepito come una rappresentazione teatrale, con protagonista Madre Natura stessa. Inizia con un cielo blu crepuscolare che si oscura e svela sul palcoscenico la notte stellata con qualche nuvola su un bellissimo paesaggio. Le impressionanti parti della Via Lattea meridionale tra Scorpius e Crux, con le stelle Alpha e Beta Centaurus, si vedono passare maestosamente. Le nuvole offuscano le stelle e ci permettono di riconoscere i loro colori ancora più chiaramente. Il primo atto presenta il cielo stellato nella cultura umana. Una scena mostra le Pleiadi che sorgono sulla cima di una collina, mentre un uomo si muove con una torcia elettrica in basso. Nel momento stesso in cui le Pleiadi sorgono dietro la collina, il raggio della torcia colpisce la telecamera. In questa straordinaria scena c'è un certo umorismo che fa riferimento al rapporto dell'uomo con il sorgere delle Pleiadi nella storia culturale. La scena successiva mostra il Grande Carro, l'Orsa Maggiore, come una tipica costellazione boreale, con un arco di aurora sotto di essa. L'aurora si evolve e si muove, ma non cambia in modo sostanziale. Nelle culture umane settentrionali, le aurore erano spesso interpretate come i fantasmi degli antenati, ma questo spettacolo non dedica tempo alle credenze umane, spostando invece lo sguardo verso sud nelle scene successive. Per prima cosa vediamo sorgere alcune stelle poco prima dell'alba. Il cono di luce zodiacale appare nei Gemelli/Toro e l'orizzonte diventa più luminoso. Nella scena successiva, a circa 1 minuto e 13 secondi, vediamo Orione tramontare sull'acqua, che fa da specchio alla scena celeste. Alcune nuvole che attraversano l'immagine dimostrano che i video sono stati girati davvero sul nostro bel pianeta e, dal momento che la spalla e il piede di Orione si vedono tramontare quasi contemporaneamente, questa sequenza deve essere stata catturata quasi all'equatore. In quest'area, le stelle luminose di Orione sembrano un'enorme farfalla, con la Cintura di Orione a formare il corpo e il quadrilatero di quattro stelle luminose interpretato come le ali. Come in un vero teatro, un sipario di aurora introduce il prossimo atto. Ecco quindi diverse stelle luminose in scene originali: gli asterismi cinesi della Coda (del Drago Azzurro), del Cestello della Mietitura e del Southern Dipper, che si vedono nelle moderne costellazioni dello Scorpione e del Sagittario. Ma anche la suggestiva forma della Corona Boreale, riconosciuta come asterismo da molte culture in tutto il mondo, alcuni pianeti, le stelle Vega e Deneb con le aree adiacenti, Altair, la Via Lattea e la caratteristica forma a W di Cassiopea, anch'essa asterismo per molte culture sulla Terra. Infine nella conclusione, altre due scene con un silenzioso cielo notturno
Credit: Stephanie Ye Ziyi/IAU OAE

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Su un gruppo di piccole cupole di telescopi la Via Lattea si staglia all'orizzonte. Due bolle sfocate sono sulla destra

Notti cilene

Caption: Menzione d'onore al concorso di astrofotografia IAU OAE 2022, categoria Time lapses of celestial patterns. Ripreso nel dicembre 2020, questo time-lapse mostra il cielo di San Pedro de Atacama, in Cile, nell'emisfero meridionale. Nel primo fotogramma possiamo vedere la nostra galassia natale, la Via Lattea, così come la Grande e la Piccola Nube di Magellano, due galassie satelliti che orbitano attorno alla Via Lattea. Nella parte inferiore dell'immagine sono visibili le stelle luminose Rigil Kentaurus e Hadar (note anche come Alfa e Beta Centauri), entrambe nella costellazione del Centauro. Poco sopra, si nota anche la piccola costellazione della Crux, visibile dai paralleli dei tropici settentrionali verso sud. È importante per la navigazione perché il suo asse maggiore indica la direzione del polo sud celeste. La luminosa stella biancastra nella parte superiore dell'immagine e a destra della Galassia è Canopo, una delle stelle più luminose del cielo notturno, situata nella costellazione di Carina. Canopo è la seconda stella più luminosa del cielo, mentre Rigil Kentaurus è la terza. In alcuni dei fotogrammi successivi, Orione, il grande cacciatore, appare chiaramente con le sue stelle luminose e il suo caratteristico asterismo, la cintura, composta da tre stelle luminose allineate. Poiché questo video è stato ripreso dall'emisfero meridionale, l'eroe greco dell'emisfero settentrionale sembra eseguire una verticale. Possiamo anche vedere i pianeti Giove e Saturno in stretta congiunzione, nel significativo fascio di luce zodiacale che scende sotto l'orizzonte. In alcuni fotogrammi lampeggiano anche alcune meteore, una delle quali con una scia che si sviluppa a lungo. L'oggetto molto luminoso che emerge da dietro i vulcani delle Ande, creando ombre spettacolari e raggi crepuscolari, è la Luna. Nell'ultimo fotogramma vediamo la Luna accanto a Saturno e Giove.
Credit: Robert Barsa/IAU OAE

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Al di sopra di un vulcano, Orione a forma di farfalla è costellato da luminose strisce di gas nebulari.

Orione sorge sull'Etna

Caption: Menzione d'onore al concorso di astrofotografia IAU OAE 2022, categoria Immagini fisse di schemi celesti. Scattata nel febbraio 2021, questa immagine è la composizizone di una foto astronomica sullo sfondo e del Monte Etna, il famoso vulcano in Sicilia, Italia, in primo piano. Si vedono in evidenza le nubi rosse di idrogeno nello spazio nella zona di Orione. L'ansa di Barnard è il gigantesco arco con la Grande Nebulosa di Orione e la Nebulosa Testa di Cavallo al centro. La Testa di Cavallo, di colore più intenso, si trova sotto le stelle più meridionali della Cintura di Orione, che è la linea di stelle bianche sopra la nebulosa rossa. È chiaramente visibile anche la divisione tra la Piccola e la Grande Nebulosa di Orione, la struttura circolare e quella a forma di trapezio di colore rosa chiaro, all'interno della quale si trova una delle regioni di formazione stellare più vicine. La nebulosa dista solo poco più di mille anni luce. Al centro-sinistra, vicino al bordo dell'immagine, la piccola struttura rossa è la Nebulosa Scimmia nella costellazione di Orion. Ospita un giovane ammasso stellare e il colore rosso intenso di questa nube di idrogeno indica il suo potenziale di costruire nuove stelle in futuro, se il materiale viene nuovamente compresso. Tutti questi oggetti rossastri sono fortemente elaborati in questa immagine, poiché non sono visibili a occhio nudo. Tuttavia, questa immagine offre una caratteristica interessante: la stella supergigante rossa Betelgeuse si trova al centro dell'immagine e sembra essere direttamente sopra il vulcano attivo Etna. Ai piedi di questo vulcano si trova un antico insediamento, la città di Catania. Sia Betelgeuse che l'Etna sono considerate pericolosi, ma quale dei due erutterà per primo? Ok, sappiamo che l'Etna erutta occasionalmente. Di solito presenta solo piccole eruzioni, ma quelle più grandi avvengono ogni pochi secoli. Sappiamo anche che Betelgeuse, in quanto stella gigante, diventerà una supernova in futuro. Gli astronomi definiscono i tempi per la potenziale supernova brevi, sottintendendo che ci vorranno solo 10 000 o forse 100 000 anni prima che questa stella esploda. Per gli astronomi questo è "presto", il che significa che sulla Terra passeranno da due a quattro cicli di precessione (con la conseguenza che il Sahara tornerà verde e secco per due o quattro volte), la deriva dei continenti porterà l'Africa più a nord e farà crescere le Alpi in altezza, le cascate del Niagara in America eroderanno completamente la roccia e solo dopo che tutto questo (e molto altro) sarà accaduto sulla Terra, Betelgeuse esploderà come supernova. L'Etna è molto più pericoloso per gli abitanti della Sicilia, e di Catania in particolare, perché erutterà prima.
Credit: Dario Giannobile/IAU OAE

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Un cielo scuro su un paesaggio desertico e arido. La stella più luminosa dell'immagine sorge in basso a sinistra.

Il culmine di Canopo

Caption: Menzione d'onore al concorso di astrofotografia IAU OAE 2022, categoria Riprese temporizzate di disegni celesti. Questo video in time-lapse è stato girato nel gennaio 2018 dal Joshua Tree National Park, negli Stati Uniti, e segue il percorso di Canopo, la seconda stella più luminosa del cielo notturno, mentre si muove da sinistra a destra, quasi toccando l'orizzonte. Il paesaggio è illuminato dalla Luna. Canopo è associato al timone dell'antica costellazione di Argo, la Nave, oggi suddivisa nelle tre costellazioni moderne Vela, Puppis e Carina, l'ultima delle quali contiene Canopo. Grazie alla sua luminosità, Canopo ha attirato l'attenzione di diverse culture del mondo nel corso della storia. Per esempio, i Navajo del Nord America chiamano la stella Coyote e sostengono che il coyote abbia partecipato alla creazione dell'Universo. Il popolo brasiliano dei Kalapalo associava Canopo a un'anatra, mentre altre stelle luminose costituivano le parti del corpo dell'animale. La comparsa di Canopo nel cielo indica l'arrivo della stagione delle piogge.
Credit: Fabrizio Melandri/IAU OAE

License: CC-BY-4.0 Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0) icons


Orione, a forma di papillon, sopra ad affioramenti rocciosi. Sirio è  una stella luminosa tra due pilastri di roccia.

Costellazioni invernali

Caption: Secondo posto al concorso di astrofotografia IAU OAE 2022, categoria Time lapses di composizioni stellari. Sirio, la stella più luminosa del cielo notturno, viene mostrata mentre sorge, attraversa il cielo e tramonta. A volte sono visibili anche costellazioni e asterismi, tra cui Orione, il Toro e le Pleiadi. Nella prima scena, le costellazioni citate sono coperte da un velo dorato semitrasparente. Le scene successive la mostrano sorgere in un cielo notturno blu scuro. In una delle scene, un pianeta decora brillantemente la debole costellazione dei Pesci. I video sono stati girati sopra vari paesaggi e luoghi del patrimonio culturale della Terra. Alcuni mostrano semplicemente monumenti nel deserto, mentre altri mostrano palme con foglie ondeggianti.
Credit: Amirreza Kamkar/IAU OAU

License: CC-BY-4.0 Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0) icons


La Croce del Sud forma un aquilone davanti alle macchie chiare e scure della Via Lattea.

Cen-Lup-Cru-Panorama: Centauro che trasporta la bestia e cavalca lungo la Via Lattea

Caption: Vincitore del concorso di astrofotografia IAU OAE 2022, categoria Immagini fisse di schemi celesti. Questa immagine è stata scattata nel febbraio 2020 nella regione di Coquimbo, lungo la costa settentrionale del Cile. Si tratta di uno dei luoghi migliori sulla Terra per le osservazioni astronomiche, grazie ai suoi cieli limpidi, alla mancanza di inquinamento luminoso e all'assenza di precipitazioni, poiché si trova vicino al deserto di Atacama, uno dei luoghi più aridi del nostro pianeta. Non è un caso che molti dei più moderni osservatori professionali si trovino qui. L'immagine mostra le principali costellazioni visibili alle latitudini meridionali, che assumono un ricco significato culturale per diversi gruppi indigeni del sud del mondo. Nella parte inferiore dell'immagine, verso destra, spicca la Croce del Sud. La stella arancione in cima alla Croce del Sud è chiamata Gacrux (gamma crux). Gli abitanti del Cile celebrano l'inizio dell'inverno all'inizio di maggio, quando la costellazione della Croce del Sud è alta nel cielo; per loro è un simbolo dell'inizio della stagione fredda. Per la festa della Cruz de Mayo (la Grande Croce), mettono delle candele accanto alle croci nei loro villaggi quando la costellazione della Croce del Sud è alta. Come nel cristianesimo, le quattro estremità (stelle) della croce simboleggiano le virtù cardinali. Per alcuni indigeni cileni, rappresentano i principi culturali fondamentali: forza, reciprocità, saggezza e spiritualità. A differenza delle costellazioni moderne, che sono composizioni di più stelle, le popolazioni indigene associano talvolta delle storie a singole stelle. Nel caso della Croce del Sud, ad esempio, i popoli australiani Boorong, Djab Wurrung e Jardwadjali si riferiscono alla stella Gacrux come a Bunya (l'opossum dalla coda ad anelli). Dalla Croce del Sud a sinistra dell'immagine ci sono due stelle luminose, chiamate stelle puntatrici (in quanto indicano la Croce del Sud). I popoli Djab Wurrung e Jardwadjali si riferiscono alle stelle puntatrici come ai fratelli Bram-bram-bult, che cacciarono e uccisero il gigante Emu Tchingal. Alpha Centauri, la più luminosa e la più bianca delle due stelle puntamentatrici, è la stella più vicina al Sole che possiamo vedere con i nostri occhi, situata a poco più di quattro anni luce di distanza. In basso a sinistra rispetto alla Croce del Sud si trova una nebulosa scura, che gli indigeni australiani considerano la testa dell'Emu Tchnigal (la nebulosa Sacco di Carbone). Le stelle puntatrici si trovano sul collo dell'Emu. L'immagine mostra anche altre due costellazioni IAU, Centaurus (il Centauro) e Lupus (il Lupo), e le regioni HII della Nebulosa Eta Carina (in rosa).
Credit: Uwe Reichert/IAU OAE

License: CC-BY-4.0 Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0) icons


La Via Lattea si inarca su una prateria africana. Il suo bagliore diffuso è interrotto da un flusso di macchie scure.

Arco della Via Lattea sul Parco Nazionale di Amboseli

Caption: Vincitore del concorso di astrofotografia IAU OAE 2022, categoria Immagini fisse di modelli celesti. Questa immagine è stata scattata nel luglio 2016 dal Parco Nazionale Amboseli in Kenya, situato vicino all'equatore. Nella mitologia egizia dell'Africa settentrionale, la Via Lattea era associata a un fiume navigato da dei e anime. Gli Zulu, in Sudafrica, interpretano questo disegno di nuvole scure e luminose di stelle come un animale dalla pelle bianca e nera, mentre i Khoikhoi e i San sudafricani la considerano "la strada delle stelle". In diverse culture sudafricane, l'arco della Via Lattea è un percorso verso il cielo formato da una dea madre, secondo un mito della creazione sudafricano adottato nel XIX secolo dalle prime ricerche etnologiche, ma oggi scomparso. Al centro-destra dell'immagine si trova la stella rossa Antares, nella moderna costellazione dello Scorpione, mentre in alto a sinistra si trova la stella bianca Vega, considerata uno stambecco maschio dalle popolazioni intorno a Città del Capo. Gli indigeni australiani hanno molti nomi per la Via Lattea. Gli Yolnu della Terra di Arnhem, nel Territorio del Nord dell'Australia, chiamano la Via Lattea Milnguya, il fiume del cielo. Uno dei motivi più evidenti di questa immagine è associato al contrasto tra le regioni chiare e scure della Via Lattea. Queste regioni scure sono nubi dense e fredde di polvere e gas interstellare, che bloccano la luce delle stelle dietro di loro. Uno dei modelli più evidenti è quello dell'Emù Celeste, chiamato Tchingal da diverse popolazioni indigene dell'Australia meridionale. La testa e il becco dell'emù (la nebulosa Coalsack) si trovano in basso a sinistra della Croce del Sud (visibile all'estrema destra dell'immagine), mentre il corpo e le zampe si estendono verso sinistra. Altri gruppi indigeni associano le regioni scure a grotte o corsi d'acqua. L'orientamento dell'emù nel corso dell'anno fornisce importanti indizi su quando è il momento di raccogliere le uova di emù e quando le uova si schiudono. In alcuni mesi, quando queste nuvole della Via Lattea sono vicine all'orizzonte, non vengono considerate affatto emu, ma due coccodrilli striscianti. La figura moderna della scura Nebulosa della Pipa è chiaramente visibile sopra il centro della Galassia; il fumo di questa pipa raggiunge la colorata regione di Rho Ophiuchi accanto ad Antares nello Scorpione, la stella rosso-arancio appena sopra la Via Lattea. I Boorong chiamano Antares Djuit, il pappagallo dalla gobba rossa, mentre i Kokatha del deserto occidentale la chiamano Kogolongo, il cacatua nero dalla coda rossa. Inoltre, si possono osservare alcune costellazioni di rilievo: Cigno, Aquila, Lira, Scorpione, Sagittarii, Croce e Centauro. Le stelle puntatrici, Alfa e Beta Centauri, sono occasionalmente interpretate come gli occhi della bestia in alcune tradizioni sudafricane.
Credit: Amirreza Kamkar/IAU OAU

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La curva della Via Lattea su strada. In basso a sinistra, due stelle luminose creano una linea verso  una forma di aquilone

Le stelle più luminose del cielo

Caption: Menzione d'onore al concorso di astrofotografia IAU OAE 2022, categoria Immagini fisse di modelli celesti. Scattata nel marzo 2016 a Bromo-Tengger-Semeru, sull'isola di Giava, in Indonesia, questa immagine mostra l'arco della Via Lattea e molte costellazioni di rilievo, comprese molte delle stelle più luminose del cielo notturno. Nell'angolo in basso a sinistra, vediamo Rigil Kentaurus e Hadar, la prima più in basso e l'altra più in alto, entrambi situati nella grande costellazione del Centauro. Come puntatori indicano Crux, la Croce del Sud, il cui asse lungo punta verso il polo sud, che si trova all'incirca all'orizzonte perché l'isola di Giava è quasi all'equatore. Crux è quasi interamente oscurata dalle nuvole e nella fotografia sono visibili solo le quattro stelle luminose. Al contrario, invece, l'asterismo della Falsa Croce (composto dalle stelle di Argo, La Nave) è chiaramente visibile un po' più in alto nella Via Lattea. La macchia rosata tra la Vera e la Falsa Croce è la Nebulosa Carina, situata a circa 8500 anni luce dalla Terra, nella costellazione di Carina, e invisibile a occhio nudo. In Carina si trova anche Canopo, la seconda stella più luminosa del cielo notturno, visibile appena sotto la Galassia e sopra la strada a terra. Ancora più luminosa è Sirio, la stella più brillante del cielo notturno. Sirio si trova nella costellazione del Canis Major, il Cane Maggiore, uno dei cani che seguono Orione, il Cacciatore, che è raffigurato nella metà destra di questa immagine, appena sopra le nuvole all'orizzonte. La Cintura di Orione, composta da tre stelle luminose, punta su Sirio in alto a sinistra e su Aldebaran in basso a destra, appena sopra l'orizzonte. Orione contiene alcune delle stelle più luminose del cielo, che la rendono la costellazione più colorata. Rigel, la stella luminosa bluastra sotto la Galassia verso destra, e Betelgeuse, la stella luminosa rossastra più in alto e a destra di Rigel. Tra di esse si trovano le tre stelle che compongono la Cintura di Orione, un famoso asterismo. Proprio accanto alla cintura si trova la Grande Nebulosa di Orione, una regione di formazione stellare il cui centro luminoso è visibile a occhio nudo e anche in questa immagine. Sopra Betelgeuse, ma sul lato opposto della Galassia, si trova la luminosa stella Procione, il cui nome significa letteralmente "Prima del cane". Mitologicamente è spesso considerata un piccolo asterismo a una stella che accompagna Orione, trasformato nella moderna costellazione del Canis Minor. Nell'angolo in alto a destra è facilmente riconoscibile l'ammasso stellare dell'Alveare nella costellazione del Cancro. Sotto di esso, troviamo la costellazione dei Gemelli con le stelle Polluce e Castore, che non sono evidenti in questa immagine. Al contrario, la luminosa stella bianca Capella nella costellazione dell'Auriga, brilla attraverso le nuvole al margine centrale destro dell'immagine. Lungo la strada è visibile un certo inquinamento luminoso.
Credit: Giorgia Hofer/IAU OAE

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Davanti alla curva della Via Lattea troviamo  Orione a forma di clessidra e il luminoso ammasso stellare delle Pleiadi.

Calda notte invernale sulla regione di Spiš

Caption: Vincitore del concorso di astrofotografia IAU OAE 2022, categoria Immagini fisse di modelli celesti. Questa immagine, scattata in Slovacchia nel gennaio 2022, mostra regioni della Via Lattea e una ricca varietà di costellazioni. Le costellazioni estive dell'emisfero settentrionale sono molto basse nel cielo, in basso a destra. Le stelle luminose del Cigno e della Lira brillano attraverso le luci artificiali all'orizzonte. La vasta gamma di costellazioni settentrionali invernali e autunnali, con molte stelle luminose, è associata a diverse culture. Per i Lakota del Nord America la cintura della costellazione di Orione rappresenta la spina dorsale di un bisonte ("Tayamnicankh"). Orione, il cacciatore della mitologia greca, è talvolta descritto mentre insegue le sette sorelle, le Pleiadi. Gli arabi trasformarono questa visione considerando la seguace delle Pleiadi solo una stella anziché una costellazione. Aldebaran, la stella nell'occhio destro del Toro, deriva da questa interpretazione, perché il nome Aldebaran deriva da al-dabaran, la seguace. In basso a destra, all'orizzonte, si può vedere il lattiginoso cono di luce zodiacale che si estende dalla costellazione dei Pesci attraverso l'Ariete, fino quasi a raggiungere le Pleiadi, indicando il percorso dei pianeti e della Luna in quest'area. Le Pleiadi e le Iadi formano insieme una porta su questo percorso, dove i corpi celesti passano occasionalmente prima di entrare nella Via Lattea. I pianeti erano considerati pecore nell'antica Babilonia e la moderna costellazione di Orione era considerata il "Vero Pastore" del cielo, con il suo strumento da pastore che raggiungeva l'eclittica. Nella tradizione romana, la stella bianca e luminosa che sovrasta le Pleiadi e la Via Lattea è chiamata Capella, che può essere fatta risalire a una costellazione egizia presente in quest'area. Sopra la chioma degli alberi, nella parte centrale destra dell'immagine, vediamo il quadrato autunnale, la Galassia di Andromeda e il motivo a W di Cassiopea. A sinistra di questo gruppo, nella parte centrale della Via Lattea visibile, si trova la costellazione di Perseo, mentre Cefeo nell'area scura sopra Cassiopea completa la famiglia celeste. La saga di Andromeda è una storia greca proveniente dall'area che oggi si chiama Israele e affonda le sue radici nelle tradizioni siriane. Il luogo in cui si trova Andromeda era considerato dagli antichi babilonesi come il luogo della dea dell'amore sessuale, e dai siriani come il luogo della dea della fertilità. Secondo la saga, Andromeda fu incatenata a una roccia sulla costa di Jaffa (Tel Aviv) per proteggere la sua terra da un mostro marino. Il nome dell'eroe che la salvò è Perseo, che probabilmente significa "dalla Persia" (l'odierno Iran). Nella valle si notano le luci delle città. La luce gialla sopra l'orizzonte indica le città più grandi, che si distinguono per l'inquinamento luminoso.
Credit: Robert Barsa/IAU OAE

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Sopra un paesaggio arido, Orione sembra un papillon. Appena sopra l'orizzonte si trova un ammasso diffuso di stelle luminose.

Salar de Uyuni luminoso

Caption: Vincitore del concorso di astrofotografia IAU OAE 2022, categoria Immagini fisse di modelli celesti. Questa immagine in bianco e nero scattata nel febbraio 2017 nella piana salata di Uyuni, nel sud-ovest della Bolivia, il più grande deserto di sale del mondo, mostra una delle costellazioni più riconoscibili, Orione il cacciatore, e l'ammasso stellare aperto delle Iadi direttamente sopra le nuvole all'orizzonte. Varie culture hanno storie diverse associate a Orione. Gli Aymara di questa zona del mondo (Bolivia e Cile settentrionale) considerano la Cintura di Orione come un Ponte del Cielo (chacka cilitu) o una Scala fatta di pasta. La scala è piuttosto evidente in questa immagine. Sembra che le stelle del cielo siano sparse come granelli di sale sul terreno: una composizione sorprendente. Per gli Aymara, cristianizzati dai conquistadores spagnoli, Orione e la Scala sono collegati alle feste di novembre degli antenati morti e delle anime. In contrasto con la cultura cristiana originaria, per questi popoli dell'emisfero meridionale tali festività segnano l'inizio dell'estate, non l'inizio dell'inverno. Mentre al nord i "fantasmi" degli antenati sono rappresentati dalla nebbia di novembre, gli Aymara salutano gli antenati con i fiori. Questa fotografia nell'arida piana salata, al contrario, sembra mostrare l'invivibile solitudine in cui il fotografo incontra le anime dei defunti. Gli Yolnu della Terra di Arnhem, nel Territorio del Nord dell'Australia, hanno una ricca storia culturalmente significativa associata a Orione che porta con sé un insegnamento. Racconta dei tre fratelli del clan Kingfish e della loro canoa Djulpan. A causa della loro mancanza di pazienza, i fratelli mangiarono il sacro pesce re, facendo arrabbiare la donna del sole Walu che creò una tromba d'acqua che li mandò in cielo. Guardando la costellazione di Orione, le tre stelle della cintura di Orione rappresentano i tre fratelli, la spada di Orione è la lenza e le due stelle più fioche Bellatrix e Saiph formano le due estremità della canoa Djulpan.
Credit: Stephanie Ye Ziyi/IAU OAE

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Attraverso i rami degli alberi vediamo la forma a clessidra di Orione.

Il cacciatore nella foresta

Caption: Menzione d'onore al concorso di astrofotografia IAU OAE 2022, categoria Immagini fisse di modelli celesti. Scattata nel dicembre 2016, questa immagine mostra un cielo limpido e stellato sopra il Parco Nazionale del Vulcano Masaya, in Nicaragua. La costellazione di Orione è il disegno più evidente in questa immagine. Secondo la cultura greca, Orione è associato a un grande cacciatore e qui si vede proprio al centro. La stella rossastra al centro è Betelgeuse, la seconda più luminosa di questa costellazione e una delle più luminose del cielo notturno. Sopra e a destra di Betelgeuse troviamo Bellatrix, un'altra stella luminosa, che forma la spalla destra del cacciatore. Estendendo una linea da Bellatrix verso destra, troviamo un gruppo di stelle deboli male allineate che costituiscono l'arco di Orione. Possiamo anche vedere facilmente un gruppo di tre stelle luminose allineate che formano la cintura del cacciatore, un asterismo riconosciuto da molte culture diverse. Appena sotto la cintura si può notare lo scintillio argenteo che la tradizione greco-romana interpretava come il metallo della spada o del coltello di Orione. In alternativa, alcune culture australiane l'hanno interpretato come un pesce arrostito su un falò. Al centro, con un binocolo, si possono vedere la Piccola e la Grande Nebulosa di Orione, che insieme formano una gigantesca nube di polvere e gas dove si stanno formando nuove stelle. In basso a sinistra del composto argenteo di piccole stelle e nebulose, c'è una stella luminosa chiamata Saiph, termine arabo per "Spada" o "Sciabola" perché era considerata la punta di un enorme coltello con la parte superiore ricurva. A destra di questa, si trova la luminosa stella bluastra Rigel, un termine arabo che la designa come il Piede di Orione. La Cintura di Orione punta verso l'alto in direzione di Aldebaran ai margini della fotografia e verso il basso in direzione di Sirio tra i rami degli alberi; è la stella più luminosa del cielo notturno e si trova nella costellazione del Cane Maggiore. L'atmosfera terrestre fa scintillare la luminosa Sirio in tutti i colori. Vista dallo spazio è bianca candida, ma quando la sua luce viaggia attraverso l'aria, viene dispersa e distorta dalle molecole. Pertanto, la stella sembra cambiare colore come un diamante. Una linea che collega le due spalle di Orione indica un'altra stella luminosa nell'angolo in basso a sinistra della fotografia. Si tratta di Procione, situata nella costellazione del Cane Minore. Procione è stata usata dagli antichi Babilonesi per indicare la levata eliaca del Cancro (le cui stelle sono deboli e invisibili al crepuscolo) e per prevedere il sorgere di Sirio. Pertanto, per molto tempo nella storia antica Procione è stato considerato un asterismo a una sola stella. Forse solo in epoca romana furono utilizzate più stelle per creare una costellazione in questa zona del cielo, anche se questa costellazione non è mai stata chiaramente riconoscibile.
Credit: René Antonio Urroz Álvarez/IAU OAE

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Cinque stelle luminose tratteggiano la forma della lettera M.

Ritratto di un pipistrello

Caption: Menzione d'onore al concorso di astrofotografia IAU OAE 2022, categoria Immagini fisse di asterismi. Scattata nel novembre 2019 dal Parco Nazionale Doi Inthanon, a Chiang Mai, in Thailandia, questa immagine cattura la famosa costellazione settentrionale di Cassiopea, a forma di lettera M. Sebbene il nome ufficiale della costellazione sia la versione latinizzata del nome della regina "Kasseipeia" della mitologia greca, queste cinque stelle luminose sono state considerate una costellazione in molte culture del mondo e sono associate a storie diverse. In Thailandia, ad esempio, la costellazione rappresenta un pipistrello, mentre nella cultura hawaiana è chiamata 'Iwa Keli'i, l'uccello capo delle fregate. Per i Navajo, in Nord America, le stelle luminose sono la parte centrale della madre celeste (di tutte le stelle e degli esseri umani) che ruota intorno al polo celeste insieme al marito, il padre celeste (di tutte le stelle e degli esseri umani) visto nella costellazione dell'Orsa Maggiore. Per i Maya faceva parte dell'enorme costellazione del Caimano dal dorso forato, mentre per gli Inuit era un supporto per la lampada e un contenitore di grasso. Nell'antica Cina, la stella in basso a sinistra era associata al generale mitologico Wangliang che guidava quattro cavalli, rappresentati dalle due stelle luminose e dalle due più deboli del tratto successivo della M (da sinistra in alto a metà in basso). Le restanti due stelle luminose e un paio di altre più deboli sono considerate un Corridoio Volante, una sorta di autostrada, vicino al Palazzo Proibito dell'Imperatore che si trova nella regione polare settentrionale. Nell'isola di Tonga, nel Pacifico meridionale, questo asterismo è considerato l'Ala di Tafahi e non è chiaro se ciò si riferisca alla forma dell'isola di Tafahi o se sia basato su un errore e si riferisca originariamente a un'ala dell'eroe polinesiano Tafaki. I vari colori delle stelle indicano le loro temperature: le stelle più rosse sono relativamente più fredde sulla loro superficie rispetto a quelle blu e bianche.
Credit: Thanakrit Santikunaporn/IAU OAE

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La Luna brillante illumina una spiaggia. Tre pianeti luminosi formano una linea sotto e a destra della Luna.

Per custodire insieme le stelle e il mare

Caption: Vincitore del concorso di astrofotografia IAU OAE 2022, categoria Immagini fisse di modelli celesti. La composizione di questa immagine è sorprendente. Sullo sfondo del paesaggio si vede una catena di montagne che sembra rispecchiare la struttura della Via Lattea nel cielo sovrastante. I forti colori del paesaggio, simili alla luce del giorno, sono causati dalla Luna, la luce brillante nella parte superiore dell'immagine. Scattata a Kinabalu, in Malesia, nel febbraio 2019, questa immagine mostra l'allineamento dei pianeti e della Luna, trasmettendo l'idea dell'eclittica come linea centrale dello Zodiaco, il piano entro il quale tutti i pianeti orbitano intorno al Sole. L'eclittica è la linea centrale dello Zodiaco, quindi la regione di circa 5-10 gradi ai lati dell'eclittica è quella in cui si trovano le costellazioni dello Zodiaco. Partendo dall'orizzonte verso la parte inferiore sinistra dell'immagine, possiamo vedere i pianeti Venere, Saturno e Giove. I pianeti hanno un significato culturale diverso per le popolazioni di tutto il mondo e sono profondamente radicati negli aspetti sociali, religiosi e pratici della vita. Ad esempio, le tradizioni Wardaman degli indigeni australiani associano i pianeti agli spiriti degli antenati che attraversano la Strada Celeste (eclittica). La comparsa e la scomparsa dei pianeti nel cielo sono associate a varie cerimonie. Per esempio, quando Venere inizia a essere la "Stella del mattino" dopo essere stata la "Stella della sera", questo segna la cerimonia Banumbirr per il popolo Yolnu di Arnhem Land, in Australia. L'immagine mostra anche le costellazioni Scorpius, Aquila, Lupus e Triangulum Australe, l'asterismo della Teiera e le due stelle puntatrici Alfa e Beta Centauri. Le costellazioni, gli asterismi e le singole stelle al loro interno hanno un significato in molte culture diverse. La Malesia, essendo vicina all'equatore, ha avuto collegamenti con il nord e con il sud e quasi tutto il cielo è visibile nel corso dell'anno. La stella Antares è vista dai Kokatha del Deserto Occidentale come Kogolongo, il cacatua nero dalla coda rossa, mentre i Boorong la chiamano Djuit, il pappagallo dalla coda rossa. Le due stelle che formano il pungiglione dello Scorpione (Shaula e Lesath) sono chiamate Karik Karik, il gheppio australiano.
Credit: Likai Lin/IAU OAU

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Luce diffusa della Via Lattea rotta da macchie scure. A destra, la stella rossa Antares forma la parte superiore di un gancio

Arco della Via Lattea su La Palma

Caption: Vincitore del concorso di astrofotografia IAU OAE 2022, categoria Immagini fisse di modelli celesti. Questa immagine, che mostra la maestosa fascia della Via Lattea e una serie di motivi culturalmente significativi, è stata scattata nel maggio 2022 ad altissima quota dall'Osservatorio Roque de los Muchachos di La Palma, da cui si possono vedere le nuvole sottostanti. Alcuni tracciati stellari di rilievo includono lo Scorpione, il Sagittario, la Lira, il Cigno, l'Aquila, l'asterismo del Triangolo estivo e l'asterismo della Teiera. Poiché le Isole Canarie erano un punto di partenza per i marinai europei che esploravano il mondo, usiamo questo luogo per indicare le molte culture indigene che hanno incontrato. In particolare, sono i disegni scuri all'interno della fascia della Via Lattea a rivestire un significato per molte culture indigene di tutto il mondo. I disegni scuri sono in realtà dense e fredde nubi di gas e polvere che bloccano la luce delle stelle. Le popolazioni indigene vedono grotte, corsi d'acqua e vari modelli associati alle regioni scure della Via Lattea. Le costellazioni e i modelli hanno un significato culturale e interpretazioni diverse per i vari popoli. Per esempio, la costellazione dello Scorpione è indicata dalle popolazioni polinesiane come il semidio Maui's Fishhook (Amo da Pesca di Maui). Gli Yolnu della Terra di Arnhem associano lo Scorpione a un coccodrillo chiamato Ingalpir. Alcuni gruppi indigeni australiani associano storie a singole stelle all'interno di Scorpione, in particolare ad Antares, la stella rosso-arancio in alto a destra dell'immagine, sopra la fascia della Via Lattea. Accanto allo Scorpione e sopra il centro luminoso della Via Lattea, c'è un'importante nube scura che gli astrofotografi moderni chiamano Nebulosa della Pipa. Il fumo di questa pipa sale fino a Rho Ophiuchi. Questa e tutte le altre nubi scure della Via Lattea formano insieme la spina dorsale del cielo per alcune tribù e un animale dalla pelle bianca e nera per gli Zulu sudafricani. Anche la nomenclatura delle stelle luminose ha radici interculturali. Ad esempio, Vega (la stella blu brillante in alto nell'immagine) deriva dall'arabo waqi, da al-nasr al-waqi, l'aquila che si getta a terra (per cacciare). Questo contrasta con l'aquila volante, Altair, anch'essa derivata dall'arabo. Antares è una parola greca che significa "quella simile a Marte", in riferimento al suo colore. Il nome della stella Shaula nel pungiglione dello Scorpione è una versione moderna del nome della stella babilonese o addirittura sumera.
Credit: Amirreza Kamkar/IAU OAU

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Orione é una clessidra di stelle nella parte inferiore della foto. Sopra il Toro a V con un piccolo ammasso di stelle

Orione rumeno

Caption: Vincitore del concorso di astrofotografia IAU OAE 2022, categoria Immagini fisse di modelli celesti. Scattata in Romania nell'agosto 2012, questa immagine mostra due delle costellazioni più riconoscibili del cielo, Orione e il Toro. Orione, il Cacciatore, si trova vicino all'orizzonte. La stella più evidente visibile in questa immagine è Betelgeuse, mentre l'asterismo della cintura di Orione è formato da tre stelle luminose allineate. Appena sopra Orione si trova il Toro, una delle costellazioni dello Zodiaco. Poiché lo Zodiaco è ereditato dai babilonesi, il Toro del cielo rappresenta una creatura potente ma pericolosa che fu sconfitta dal re Gilgamesh e dal suo amico Enkidu. Essi tagliarono il Toro a metà e sacrificarono l'animale agli dei per proteggere il loro popolo. Il Toro ospita anche l'ammasso stellare delle Pleiadi, noto anche come le Sette Sorelle. Sono visibili due pianeti: Venere, il punto luminoso vicino al recinto, e Giove, il punto luminoso in alto, accanto al muso del Toro. Diverse culture hanno inserito le stelle di queste costellazioni nella propria mitologia. I romeni, ad esempio, dopo la cristianizzazione hanno identificato altre quattro costellazioni utilizzando alcune delle stelle di Orione e altre che la circondano. Una di queste costellazioni è chiamata Trisfetitele (i Tre Santi), associata alle tre stelle che compongono la Cintura di Orione e che rappresentano i Tre Gerarchi - Basilio, Gregorio e Giovanni. Questo stesso asterismo è chiamato anche Tre Re Magi, Re dall'Oriente o semplicemente Tre Re, tutti nomi che hanno radici nella religione cristiana. Il calendario agricolo, invece, ha portato gli agricoltori a definire altre due costellazioni, il Piccolo aratro e la Falce. Entrambe si trovano nella metà meridionale del rettangolo di Orione; il Piccolo Aratro è disegnato collegando il quadrilatero meridionale con la spalla sinistra di Orione, mentre la Falce si forma collegando il piede sinistro di Orione (Rigel) con le stelle della cintura, formando un arco e completando la forma di una zappa. Nel calendario culturale, queste costellazioni venivano utilizzate per annunciare il raccolto del grano. Infine, la quarta costellazione rumena è la Grande Trivella, dove la cintura di Orione rappresenta il manico della trivella e Betelgeuse è la punta, rivolta verso Polluce nei Gemelli. Questa costellazione è associata al tesoro, poiché i contadini rumeni credono che la Trivella indichi il tesoro quando ci si avvicina alla fine del mondo. La maggior parte dei nomi ufficiali delle stelle in Orione sono arabi; Mintaka (che significa "cintura") si trova all'altezza della vita; Alnitak (che significa "cintura") e Alnilam (che significa "corda") si trovano alla cintura; e Rigel (che significa piede) si trova al piede sinistro. La stella sulla spalla sinistra si chiama Bellatrix, termine latino che indica una donna guerriera. La stella sulla gamba destra è chiamata Saiph, per la spada o sciabola dell'arabo Orione.
Credit: Alex Conu/IAU OAE

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Su un campo colmo d'acqua, Orione é un papillon girato di 45°. La stella luminosa Sirio é nella metà sinistra della foto.

Torre di guardia e risaie sotto il cielo stellato

Caption: Vincitore del concorso di astrofotografia IAU OAE 2022, categoria Immagini fisse di modelli celesti. Questa immagine, scattata nell'aprile del 2022, mostra il cielo su un campo di piantagioni intorno a una secolare torre di guardia che sorveglia un villaggio nella provincia di Guangdong, in Cina. Nel corso dei secoli, il cielo è stato utilizzato come strumento di navigazione e come calendario. Osservando il movimento apparente delle stelle, è possibile seguire lo scorrere del tempo, comprendendo così il cambiamento delle stagioni, che a sua volta aiuta a pianificare i tempi migliori per i lavori agricoli. Le costellazioni più evidenti in questa immagine sono Orione e Canis Major, il Cane Maggiore. Comunemente associato a un gigantesco cacciatore nella mitologia greca, Orione è seguito dal suo cane a forma di costellazione. In Cina, le sette stelle luminose della costellazione di Orione sono paradossalmente chiamate Tre Stelle (Shen) e questa è una delle 28 Case Lunari. Il pre-zodiaco babilonese, il cosiddetto "Sentiero della Luna", contava 17 costellazioni e includeva Orione (ivi denominato "Vero Pastore dei Cieli"). Ciò non sorprende più di tanto perché, anche nel sistema delle 88 costellazioni moderne, la Luna si trova talvolta nella costellazione di Orione. I confini delle costellazioni moderne sono stati definiti negli anni Venti in modo tale che l'area di Orione termina mezzo grado a sud dell'eclittica, per evitare che il Sole vi entri. Tuttavia, la Luna e i pianeti vi entrano occasionalmente. Pertanto, Orione fa parte dello Zodiaco (una striscia di 5-10 gradi intorno all'eclittica), fa parte del percorso della Luna e, naturalmente, è utilizzato anche da numerosi calendari culturali in tutto il mondo. Sirio, la stella luminosa nella metà sinistra della fotografia, è la stella più brillante del cielo notturno ed è stata utilizzata da molte culture indigene per determinare i loro calendari; gli Egizi attendevano l'inondazione del Nilo con la levata eliaca di Sirio, mentre i Romani collegavano la sua ricomparsa dopo l'invisibilità alla luce del giorno con il periodo estivo più caldo. Nell'Antica Cina, Sirio era considerato un asterismo a stella singola chiamato Il Lupo. L'area adiacente era chiamata Il Mercato dei Soldati e l'area nella parte meridionale del Cane Maggiore era immaginata come l'Arco con la Freccia. La stella luminosa rossastra in alto a destra è Betelgeuse, una super gigante rossa e una delle più grandi stelle visibili a occhio nudo. Va citata la Grande Nebulosa di Orione, sotto la Cintura di Orione, ma in questa fotografia si vede chiaramente anche l'enorme arco rosso, più debole, chiamato L'Anello di Barnard. Questa nebulosa galattica e la nebulosa rossa circolare attorno alla testa non troppo luminosa di Orione sono entrambe parte di regioni in formazione stellare, mentre la nebulosa rossa in alto a sinistra di Orione è la Nebulosa Rosetta nell'irriconoscibile costellazione dell'Unicorno.
Credit: Likai Lin/IAU OAU

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Orione é una clessidra con la cinta inclinata rispetto all'orizzonte. La stella luminosa Sirio si trova in basso a sinistra.

Costellazioni invernali

Caption: Vincitore del concorso di astrofotografia IAU OAE 2022, categoria Immagini fisse di modelli celesti. Scattata dall'Osservatorio astronomico di Kottamia, al Cairo, in Egitto, nel dicembre 2021, questa immagine mostra alcune costellazioni invernali di spicco del cielo settentrionale sopra il più grande telescopio del Nord Africa. La fotografia ritrae la costellazione di Orione (ben visibile al centro dell'immagine) con la sua cintura di stelle che punta in alto verso Aldebaran nel Toro e in basso verso Sirio nel Cane Maggiore. Aldebaran è una stella rossastra che si vede davanti all'ammasso aperto delle Iadi (in alto a destra nell'immagine), che rappresenta il volto del Toro. La stella bianca e brillante è Sirio, la stella più luminosa del cielo notturno. Il suo nome greco (Seirios) significa "il bruciatore" e può essere inteso metaforicamente come "il più luminoso". Questa costellazione è stata rappresentata in diverse culture di tutto il mondo. Anche l'antica religione egizia associa la costellazione di Orione a una figura maschile, il dio Osiride. Si racconta che Osiride fu assassinato dall'invidioso fratello Seth, che ne smembrò il corpo e ne sparse i pezzi per tutta la terra. Fortunatamente, la sorella-moglie di Osiride, Aset (in greco Iside), è la più potente maga e dea madre protettiva. Raccolse i pezzi, li rimise insieme e restituì la vita al dio. Aset è visibile nello schema stellare intorno alla stella luminosa Sirio, nella parte inferiore della fotografia. Il nome egizio di Sirio (e delle aree adiacenti) è Sopdet (in greco Sothis). Il sorgere eliaco di Sirio in estate era foriero del nuovo anno egizio. Andando verso nord, possiamo individuare una stella bluastra. Si tratta di Alhena, una delle stelle ai piedi della costellazione zodiacale dei Gemelli, i gemelli, le cui stelle di testa luminose si trovano oltre il bordo superiore sinistro della fotografia. In alto al centro si vede la stella Elnath, nella costellazione dell'Auriga. È associata a Erittonio, un eroe della mitologia greca ritenuto l'inventore del carro a quattro cavalli. Questa stessa stella è anche considerata la punta del corno superiore del Toro. Nella mitologia greca il Toro è associato al dio Zeus che lo aveva inviato a derubare una principessa. È comunemente noto che questa storia greca è stata inventata per includere la costellazione babilonese nella mitologia greca. Nella saga mesopotamica di Gilgamesh, che è una delle opere letterarie più antiche che conosciamo (si fa risalire al III millennio), il Toro è il toro del cielo, inviato da una dea gelosa e sconfitto dal re di Uruk per salvare il suo popolo. In cielo ospita diversi oggetti astronomici interessanti.
Credit: Mohamed Aboushelib/IAU OAE

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Le stelle luminose in Orione tracciano la forma di un papillon, qui inclinato di 45 di fronte a delle rovine.

Il Regno di Orione

Caption: Vincitore del concorso di astrofotografia IAU OAE 2022, categoria Immagini fisse di composizioni celesti. Questa immagine, scattata nel gennaio 2022, ritrae un paesaggio della Navarra, una provincia del nord della Spagna, con in primo piano le rovine di antiche civiltà. Al di sopra, vediamo un cielo parzialmente nuvoloso e stellato, con le stelle più importanti appartenenti alla costellazione di Orione. Composta da molte stelle luminose con diversi interessanti oggetti del cielo profondo all'interno dei suoi confini, Orione è una delle 88 costellazioni ufficialmente riconosciute dall'IAU. Trae origine dalla mitologia greca, dove l'eroe Orione è figlio del dio del mare Poseidone. Orione è caratterizzato come un gigantesco cacciatore in agguato poco prima di attaccare un animale (non è chiaro quale animale attacchi, ma, nella versione originale babilonese della saga di Gilgamesh, è il Toro del Cielo rappresentato come la costellazione del Toro). L'interpretazione moderna del planetario lo raffigura come un guerriero romano che alza lo scudo, ma i due cani che lo accompagnano, rappresentati dalle costellazioni di Canis Major e Canis Minor, o Cane maggiore e Cane minore, ricordano il cacciatore greco. Situato all'equatore celeste, l'asterismo è visibile in tutto il mondo e viene interpretato in modo diverso nelle varie mitologie, ad esempio come tre pescatori intorno ad un falò in alcune zone dell'Australia, come una farfalla in alcune zone dell'Africa e come una scala per le anime degli antenati in alcune zone del Sud America. Poiché la Spagna apparteneva all'impero romano, non si conoscono le costellazioni originali di epoche precedenti. Esistono alcune pitture rupestri nella penisola iberica che potrebbero avere riferimenti astronomici. Tuttavia, non è certo che queste figure dipinte sulle rocce rappresentino asterismi. Orione è visibile al meglio da novembre a gennaio. La sua caratteristica più riconoscibile è la "cintura", un asterismo composto da tre stelle luminose e allineate (Alnitak, Alnilam e Mintaka), riconosciute anche da diverse culture. Appena sotto questa cintura si trova la Nebulosa di Orione, una regione di formazione stellare famosa e ampiamente studiata, situata a circa 1500 anni luce dalla Terra. Le stelle più luminose della costellazione sono Rigel - una supergigante blu che è la sesta stella più luminosa del cielo - e Betelgeuse - una massiccia supergigante rossa. La prima funge da piede sinistro e la seconda da spalla destra del cacciatore. Mentre Rigel è nel pieno della sua vita, Betelgeuse dovrebbe esplodere entro le prossime decine di migliaia di anni. Le Orionidi, uno sciame meteorico con una frequenza tipica di dozzine di meteore all'ora, figlie della Cometa di Halley, possono essere osservate ogni anno nella zona di Orione, vicino al confine con la costellazione dei Gemelli, durante il mese di ottobre.
Credit: Carlos Zudaire/IAU OAE

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