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Termine del Glossario Stella di tipo K

Descrizione Gli astronomi definiscono di tipo 'K' le stelle che presentano, nello spettro, deboli righe di idrogeno e forti righe degli atomi di ferro e manganese. Sono caratterizzate da temperature (effettive) tipiche comprese tra circa 3700 kelvin (K) 5200 K. All'occhio umano appaiono di colore arancio bianco, a meno che l'assorbimento interstellare o il reddening atmosferico non siano consistenti.,
Esempi di stelle di tipo K sono Aldebaran, nel Toro, e Polluce, nei Gemelli.

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Diagrami correlati


Una linea irregolare che raggiunge un picco a circa 580 nm e poi diminuisce a lunghezze d'onda maggiori con qualche avvallamento più profondo.

Spettro di una stella di tipo K

Didascalia: Lo spettro della stella di tipo K 2MASS J19554455+4754531. Il colore della linea tra 400 e 700 nm corrisponde approssimativamente al colore con cui l'occhio umano vede la luce di quella lunghezza d'onda. Al di sotto dei 400 nm e al di sopra dei 700 nm, dove l'occhio umano può vedere poca o nessuna luce, le linee sono colorate rispettivamente di blu e di rosso. Le righe nere mostrano le linee di assorbimento spettrale causate da atomi e ioni di diversi elementi presenti nell'atmosfera della stella. Questi atomi e ioni assorbono a lunghezze d'onda specifiche, causando linee scure e nitide nello spettro. La densità di queste righe dipende dalla temperatura dell'atmosfera della stella. Due stelle composte dalla stessa miscela di elementi potrebbero avere spettri con serie di linee molto diverse se le loro atmosfere hanno temperature diverse. Gli spettri delle stelle di tipo K sono dominati da atomi metallici come quelli di ferro, sodio e calcio. Le righe degli atomi metallici sono talmente tante, troppe da poter essere marcate singolarmente, che lo spettro ha un aspetto irregolare e disordinato. Le linee degli atomi di idrogeno e degli ioni di calcio sono molto più deboli rispetto alle stelle di tipo G, più calde.
Crediti: IAU OAE/SDSS/Niall Deacon

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