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Termine del Glossario Buco nero supermassiccio

Descrizione Come suggerisce il termine, i buchi neri supermassicci (SMBH) sono la classe più grande di buchi neri, con masse che vanno da milioni a miliardi di volte la massa del Sole. I dati osservativi suggeriscono che tutte le grandi galassie sembrano ospitare un SMBH al loro centro. La Via Lattea ospita un SMBH con una massa di circa 4,5 milioni di volte quella del Sole e un diametro di circa 40 milioni di chilometri. La grande quantità di massa in un piccolo volume fa sì che i buchi neri abbiano campi gravitazionali immensi (buche di potenziale gravitazionale profonde). Nel 2019, gli scienziati hanno utilizzato i dati di una rete di radiotelescopi situati in tutto il mondo per costruire un'immagine dell'orizzonte degli eventi del SMBH (6,5 miliardi di volte più massiccio del Sole) al centro della galassia M87, situata a poco più di 50 milioni di anni luce di distanza.

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Diagrami correlati


Sagittarius is shaped like a teapot pouring tea south west. The ecliptic runs WSW to ENE at the top of the constellation

Sagittarius Constellation Map

Didascalia: The constellation Sagittarius along with its bright stars and surrounding constellations. Sagittarius is surrounded by (going clockwise from the top) Aquila, Scutum, Serpens Cauda, Ophiuchus, Scorpius, Corona Australis, Telescopium, Microscopium and Capricornus. The brighter stars in Sagittarius form a distinctive teapot shape. Sagittarius lies on the ecliptic (shown here as a blue line), this is the path the Sun appears to take across the sky over the course of a year. The Sun is in Sagittarius from mid December to mid January. The other planets of the Solar System can often be found in Sagittarius. Sagittarius lies south of the celestial equator. The famous teapot asterism is visible for all but the most arctic regions of the world but the most southerly parts of the constellation are not visible in northern parts of Asia, Europe and North America. Sagittarius is most visible in the evenings in the northern hemisphere summer and southern hemisphere winter. The supermassive black hole Sagittarius A* which lies at the center of our Milky Way Galaxy is sits on the western (here right-hand) edge of Sagittarius. Due to it covering an area at the center of our Galaxy, Sagittarius is home to many star clusters including open clusters (marked here with yellow circles) and globular clusters (marked here with yellow circles with + signs superimposed on them). Three nebulae are also marked here with green squares. The y-axis of this diagram is in degrees of declination with north as up and the x-axis is in hours of right ascension with east to the left. The sizes of the stars marked here relate to the star's apparent magnitude, a measure of its apparent brightness. The larger dots represent brighter stars. The Greek letters mark the brightest stars in the constellation. These are ranked by brightness with the brightest star being labeled alpha, the second brightest beta, etc., although this ordering is not always followed exactly. The dotted boundary lines mark the IAU's boundaries of the constellations and the solid green lines mark one of the common forms used to represent the figures of the constellations. Neither the constellation boundaries, nor the lines joining the stars appear on the sky.
Crediti: Adapted by the IAU Office of Astronomy for Education from the original by IAU/Sky & Telescope

License: CC-BY-4.0 Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0) icone


La costellazione della Vergine pare una persona sdraiata con la schiena contro la diagonale dell'eclittica, le braccia distese, i piedi rivolti a est.

Mappa della Costellazione della Vergine

Didascalia: La costellazione zodiacale della Vergine e le costellazioni circostanti. Partendo dall'alto del diagramma e procedendo in senso orario, queste sono Chioma di Berenice, Leone, Cratere, Corvo, Bilancia e Bootes. La stella più luminosa della Vergine, Spica, si trova appena al di sotto dell'eclittica (qui rappresentata da una linea blu), al centro della mappa. Un modo per individuare questa stella nel cielo notturno è seguire il manico dell'Orsa Maggiore fino alla stella Arturo in Bootes e percorrere una linea retta fino a Spica ("arco per Arturo e picco per Spica"). Questa stella si trova appena sotto l'eclittica. L'eclittica è il percorso che il Sole compie nel cielo nel corso di un anno. Il Sole si trova in Vergine da metà settembre a fine ottobre. Gli altri pianeti del Sistema solare si trovano spesso in Vergine. La Vergine si estende sull'equatore celeste e quindi una parte di essa è visibile in un certo periodo dell'anno da tutto il pianeta Terra, con una parte della costellazione oscurata nelle regioni più artiche e antartiche del mondo. La Vergine è maggiormente visibile la sera nella primavera dell'emisfero settentrionale e nell'autunno dell'emisfero meridionale. La costellazione della Vergine appare come una persona sdraiata con la schiena approssimativamente contro l'eclittica, le braccia distese e i piedi puntati verso est. Nella Vergine sono visibili diversi oggetti del cielo profondo, tra cui NGC4697, M49, M87, M86, M84 e M60, tutti etichettati come ellissi rosse sulla mappa. Sono tutte galassie a spirale ed ellittiche situate a diversi milioni di anni luce dalla Terra. In particolare, M87 ospita il buco nero super massiccio (Pōwehi) che è stato fotografato dal telescopio Event Horizon nel 2019. Tutte queste galassie fanno parte dell'Ammasso della Vergine, l'ammasso di galassie più vicino alla Via Lattea. L'asse y di questo diagramma è in gradi di declinazione con il nord in alto e l'asse x è in ore di ascensione retta con l'est a sinistra. Le dimensioni delle stelle qui segnate si riferiscono alla magnitudine apparente della stella, una misura della sua luminosità apparente. I punti più grandi rappresentano le stelle più luminose. Le lettere greche indicano le stelle più luminose della costellazione. Queste sono classificate in base alla luminosità: la stella più luminosa è etichettata come alfa, la seconda più luminosa come beta e così via, anche se questo ordine non è sempre rispettato esattamente. Le linee tratteggiate delimitano i confini delle costellazioni stabiliti dall'IAU e le linee verdi continue indicano una delle forme comuni utilizzate per rappresentare le figure delle costellazioni. Né i confini delle costellazioni né le linee che uniscono le stelle appaiono in cielo.
Crediti: Adattato dall'Ufficio IAU di Astronomia per l'educazione dall'originale di IAU/Sky & Telescope

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