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This page describes an image Congiunzione Luna-Mercurio-Pleiadi

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Didascalia: Menzione d'onore al concorso di astrofotografia IAU OAE 2022, categoria Immagini fisse di modelli celesti.



Questa fotografia mostra la giovane falce lunare, alcune delle nove stelle più luminose delle Pleiadi (una é dietro ad una nuvola sulla destra), e il pianeta Mercurio, leggermente rosso, al centro dell'immagine.

Questa immagine è piuttosto suggestiva per l'idea che le Pleiadi possano essere composte da sette stelle. Tuttavia, l'osservatore è tratto in inganno dalle nuvole; cinque delle stelle formano un piccolo carro, una è accanto al manico e tre sono all'altra estremità del quadrilatero. Se non ci fossero le nuvole, sarebbero chiaramente visibili otto stelle.

Questa configurazione della Luna giovane accanto alle Pleiadi è visibile solo nella primavera dell'emisfero settentrionale. Per questo motivo veniva utilizzata dagli antichi Babilonesi per determinare il secondo mese del loro anno e per giudicare se fosse necessario o meno un mese intercalare. Almeno a partire dal secondo millennio prima dell'era comune, i Babilonesi utilizzavano diversi asterismi per ogni mese, con un altro di essi che ricompariva ogni cinque giorni dopo l'invisibilità durante il giorno. Per determinare la necessità di intercalare per sincronizzare l'anno solare e quello lunare, i Babilonesi utilizzavano diversi asterismi, non solo le Pleiadi. Ad esempio, utilizzavano anche le stelle luminose Arturo e Sirio, e osservavano una configurazione con la Luna e i fenomeni eliaci. Le moderne tradizioni ebraiche ed islamiche fanno ancora uso di alcune regole astronomiche babilonesi. Tuttavia, dato che le costellazioni si sono spostate a causa della precessione e che oggi disponiamo anche di mezzi informatici per calcolare i nostri calendari, questa configurazione della piccola Luna crescente e delle Pleiadi è meno utile, anche se rimane eccezionalmente bella. Così la tradizione antico-babilonese e medio-babilonese sopravvive solo in modo rudimentale. Inoltre, è improbabile che sia raffigurata nel disco di Nebra dell'Europa dell'Età del Bronzo, come si è sostenuto a lungo.

Questa immagine è stata scattata all'Isola d'Elba, in Italia, nel maggio 2022.

Didascalie in altre lingue

Crediti: Giulio Colombo/ IAU OAE
Stato di traduzione della didascalia: Approvato da un revisore
traduttori della didascalia: Giuliana Giobbi
revisori della didascalia: Rodolfo Canestrari
DOI: 10.5281/zenodo.7425575
Termini di glossario connessi: Falce di luna crescente , Luna , Luna crescente , Mercurio , Pleiadi
Categorie: Astronomia ad occhio nudo

Licenza: Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0) Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0) icone

Le didascalie di file multimediali presentate sul sito web OAE sono state scritte,Tradotte e riviste tramit Sun impegno collettivo dell'OAE, dei Centri e Nodi OAE, iCoordinatori Nazionali per la Didattica dell'Astronomia e altri volontari. Trovatel'elenco completo dei crediti per il nostro progetto di traduzione. Tutte le didascaliedei file multimediali sono pubblicate sotto Creative Commons CC BY-4.0 licenza di traduzione, e dovrebbero essereaccreditate all'IAU OAE.I file multimediali stessi possono avere licenze diverse (vedi sopra) eDovrebbero essere accreditate come specificato al paragrafo "crediti"

Didascalie in lingue diverse:

Tedesco
Didascalia: Eobende Erwähnung beim IAU OAE Astrofoto-Wettbewerb 2022, Kategorie Weitwinkelaufnahmen von Himmelsmustern.



Dieses Foto zeigt die junge Mondsichel, einige der neun hellsten Sterne der Plejaden (einer davon hinter einer Wolke) auf der rechten Seite und den leicht rötlich erscheinenden Planeten Merkur in der Mitte des Bildes.

Dieses Bild legt die Vermutung nahe, dass die Plejaden möglicherweise aus sieben Sternen bestehen könnten. Allerdings werden Betrachter*innen durch die Wolken in die Irre geführt, denn fünf der Sterne bilden eine verkleinerte Version des Großen Wagens. Einer befindet sich neben der Deichsel, während drei am anderen Ende des Vierecks stehen. Ohne die Wolken wären acht Sterne deutlich sichtbar.

Eine Anordnung der zunehmenden Mondsichel neben den Plejaden wie diese ist auf der Nordhalbkugel nur im Frühling sichtbar. Die alten Babylonier nutzten sie, um den zweiten Monat ihres Jahres zu bestimmen und zu entscheiden, ob ein Schaltmonat notwendig war oder nicht. Mindestens seit dem zweiten Jahrtausend vor unserer Zeitrechnung verwendeten die Babylonier für jeden Monat mehrere Asterismen, von denen alle fünf Tage ein anderer wieder auftauchte, nachdem er bei Tageslicht unsichtbar war. Um die zur Synchronisierung von Sonnen- und Mondjahr notwendige Schaltzeiträume zu bestimmen, nutzten die Babylonier nicht nur die Plejaden, sondern mehrere Sterngruppen. Auch die hellen Sterne Arkturus und Sirius dienten als Anhaltspunkte: Beobachtet wurden Konjunktionen mit dem Mond sowie heliakische Phänomene. Die modernen jüdischen und islamischen Traditionen greifen noch immer auf einige der babylonischen astronomischen Regeln zurück. Da sich jedoch die Sternbilder aufgrund der Präzession verschoben haben und wir heute auch über Computer verfügen, um unsere Kalender zu berechnen, ist diese Konstellation der schmalen Mondsichel und der Plejaden weniger nützlich, wenngleich sie immer noch außergewöhnlich schön ist. Die altbabylonische und mittelbabylonische Tradition ist also nur noch rudimentär vorhanden. Außerdem ist es unwahrscheinlich, dass sie auf der Scheibe von Nebra aus dem bronzezeitlichen Europa abgebildet ist, wie lange behauptet wurde.

Dieses Bild wurde im Mai 2022 auf der italienischen Insel Elba aufgenommen.
Crediti: Giulio Colombo/ IAU OAE
Termini di glossario connessi: Crescent Moon , Merkur , Mond , Plejaden , Waxing Crescent
Caption translation status: Non ancora approvato da un revisore
Caption translators: Carolin Liefke

Inglese
Didascalia: Honourable mention in the 2022 IAU OAE Astrophotography Contest, category Still images of celestial patterns.

 

This photograph shows the young lunar crescent, some of the nine brightest stars of the Pleiades (with one behind a cloud) on the right, and the planet Mercury, looking slightly red, in the middle of the image.

This picture is rather suggestive of the idea that the Pleiades might possibly consist of seven stars. However, the viewer is misled by the clouds; five of the stars form a tiny chariot, one is next to the handle, and three are at the other end of the quadrilateral. Eight stars would be clearly visible if there were no clouds.

This configuration of the young Moon next to the Pleiades is visible only in the northern hemisphere spring. Thus it was used by the ancient Babylonians to determine the second month of their year and to judge whether or not an intercalary month was necessary. At least as early as the second millennium before the common era, the Babylonians used several asterisms for each month, with another one of them reappearing every five days after invisibility during daylight. To determine the necessity of intercalation in order to synchronise the solar and the lunar year, the Babylonians used several asterisms, not only the Pleiades. For instance, they also made use of the bright stars Arcturus and Sirius, and they observed a configuration with the Moon as well as heliacal phenomena. The modern Jewish and modern Islamic traditions still make use of some of the Babylonian astronomical rules. However, given that the constellations have shifted as a result of precession, and the fact that nowadays we also have computational means to calculate our calendars, this configuration of the small crescent Moon and the Pleiades is less useful, though it remains exceptionally beautiful. Thus the ancient Babylonian and middle Babylonian tradition survives only rudimentarily. Furthermore, it is unlikely that it is depicted in the Nebra Disc from Bronze Age Europe, as has long been claimed.

This image was taken on Elba Island, Italy, in May 2022.
Crediti: Giulio Colombo/ IAU OAE
Termini di glossario connessi: Crescent Moon , Mercury , Moon , Pleiades , Waxing Crescent